tag:blogger.com,1999:blog-19029727559368618332024-03-12T21:02:55.809-07:00Vincere l'ansia e la depressioneTanti consigli per vincere l'ansia e la depressione.
Comincia a sistemare la tua vita e migliorala da subito.SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.comBlogger76125tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-11538088134909699512015-06-18T08:52:00.001-07:002015-06-18T08:54:12.125-07:00Attacco di panico filmato con la telecamera. Il videoUn giovane ha voluto filmare un suo attacco di panico e dopo averlo postato su YouTube ha ricevuto più di 600mila 'mi piace'. Lacrime e pallore, il viso sofferente, l'autore del filmato - che su YouTube si firma Casey Throwaway e nella realtà è l'americano Casey Cahill, 27 anni - coraggiosamente mostra gli effetti di un «brutto attacco di panico. Ne ho di tanto in tanto - spiega con la voce rotta dall'emozione - più spesso di quanto si dovrebbe.
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Voglio fare questo video per mostrare che è» un problema «reale. Non posso farci nulla». A scatenare l'attacco filmato, spiega Casey, potrebbe essere stato il nuovo lavoro. «Ho la mente in fiamme, pensieri folli» nella testa.
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Il video, rilanciato dalla stampa britannica e pubblicato sul sito del 'Telegraph', potrebbe contribuire a contrastare lo stigma e spingere le persone a comprendere meglio questi problemi. Ma non solo. «Parlarne, comunicare sensazioni e timori, confrontarsi ed aprirsi agli altri e al mondo è il primo passo verso la liberazione dal macigno che incombe su chi soffre di attacchi di panico», dice Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente di Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico) e direttore della Clinica dello stress.
<br><br>
«Oggi oltre 8 milioni di italiani soffrono di attacchi di panico, una vera e propria malattia che condiziona ed inibisce molte delle semplici attività della vita, e non se ne può tacere. Il disturbo si manifesta generalmente tra i 15 e i 35 anni, con una seconda punta d'insorgenza tra i 44 e i 55 anni; diffuso in misura maggiore nella popolazione femminile, è in aumento tra gli uomini, soprattutto professionisti e manager. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità - aggiunge l'esperta - entro il 2020 sarà la seconda patologia più diffusa al mondo dopo i disturbi cardiovascolari».<br><br>
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<br><br>
«Ancora oggi, ci si vergogna di ammettere di soffrire di attacchi di panico - osserva Vinciguerra - e il numero che emerge dai sondaggi potrebbe nasconderne uno assai maggiore. Sono la vergogna e la paura di avere qualcosa di strano: non ci permettono di chiedere aiuto, ma anche quando riusciamo a farlo non è detto che si riesca a trovare la risposta». «In uno studio recente - ricorda la psicoterapeuta - è stato rilevato come una persona sofferente di attacchi di panico arriva a contattare anche dieci specialisti prima di riuscire ad avere una diagnosi del problema, e solo una persona su quattro riceve il trattamento di cui ha bisogno. È pertanto estremamente importante riconoscere i sintomi per poter fornire tempestivamente la migliore terapia possibile, per prevenire gli eventuali ulteriori disagi e apportare gradualmente un miglioramento nella qualità della vita».
<br><br>
«Durante l'attacco - prosegue Vinciguerra - compare un mix di sintomi. I più comuni sono: difficoltà di respirazione; palpitazioni e tachicardia; dolore al torace; sensazione di soffocamento; vertigini, sensazione di sbandamento e instabilità; nausea, dolori addominali; sudorazione; cefalea; vampate di calore alternate a brividi; tremore; rallentamento della nozione del tempo; modificazione della percezione della distanza; intorpidimento; sensazione di catastrofe che sta per accadere; sensazione di irrealtà; paura di perdere il controllo o di impazzire; paura di perdere coscienza; paura di provocare disastri; paura di attirare l'attenzione; paura di morire. Se si hanno anche solo 4 di questi sintomi, vuol dire che si è affetti da disturbo da attacchi di panico», conclude.SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-79572294298673136402013-08-09T12:48:00.000-07:002013-08-09T12:48:09.144-07:00Scoperta importante nella lotta ai disturbi dell'umore.Nuova scoperta per la medicina contro i <b>disturbi di ansia e depressione</b>.<br />
E' stato infatti scoperto un enzima che ha come compito il degradamento del monoaminossidasi di tipo A (MAO-A, una proteina del cervello).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEJcc6Cj4NLz9A-Ssx0CY5u0TSEERIIlO9s_PEy4BjmMWW0NpJ0SPrzQHd8KioWytosg_aSxooe9Vco6ovDXdr3_cGxyKAGtjC5OrkaA2mJ7SuwWT9-VfdRCJAscfXONRGeTXF3gBIvtc/s1600/Nuovi+Farmaci+disturbi+umore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEJcc6Cj4NLz9A-Ssx0CY5u0TSEERIIlO9s_PEy4BjmMWW0NpJ0SPrzQHd8KioWytosg_aSxooe9Vco6ovDXdr3_cGxyKAGtjC5OrkaA2mJ7SuwWT9-VfdRCJAscfXONRGeTXF3gBIvtc/s320/Nuovi+Farmaci+disturbi+umore.jpg" width="213" /></a></div>
<br />
<br />
Il regolamento della <b>proteina MAO-A</b> è fondamentale in tutti i processi dell'umore e quindi spesso va ristabilito quando siamo in presenza di disturbi come l'ansia o gli attacchi di panico. Anche perchè la Monoaminossidasi di tipo A regola tutte le più importanti molecole dei neurotrasmettitori (serotonina, la noradrenalina e la dopamina).<br />
<br />
La scoperta di questo enzima chiamato <b>Rines</b> che regolerebbe la MAO - A sarebbe quindi un passo avanti per la ricerca di nuovi farmaci contro i disturbi dell'umore.SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-91105739973515538912013-05-16T00:00:00.000-07:002013-05-16T00:00:00.537-07:00 Ansia e depressione nel quotidiano. Ansia e depressione, alcune considerazioni<div align="left" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; text-autospace: none;">
<span lang="IT" style="font-family: Arial;">Ansia e depressione sono due
delle più diffuse patologie dei giorni nostri. Sembrava che mens sana in
corpore sano fosse la soluzione per entrambe ma in conclusione è risultato
semplicemente che l’esercizio fisico può creare delle condizioni positive
per la loro guarigione ma non la loro cura.</span></div>
<div align="left" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; text-autospace: none;">
<span lang="IT" style="font-family: Arial;">Ansia e depressione possono
essere combattuti anche con un continuo e rigoroso esercizio fisico. E’
inutile nasconderlo, l’attività motoria è fondamentale per la buona
crescita della persona. Mens sana, si diceva un tempo e la continuazione
del periodo la conosciamo bene. Quale tipo di esercizio fisico? Ma
certamente la ginnastica, la corsa, perché tutte queste attività aiutano
la persona ansiosa e le permettono di superare il suo stato di grave
patologia che alla fine si tramuta invece in un distribuito benessere
psichico e fisico. Questo stato di migliorata salute potrà quindi
permettere di evitare sia l’ansia che la depressione.</span></div>
<div align="left" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; text-autospace: none;">
<span lang="IT" style="font-family: Arial;">Ma attenzione però, perché fare
attività motoria non significa curare direttamente queste patologie. Le
soluzioni per la cura di queste patologie sono diverse e tutte molto
variegate. Quando la patologia è grave e ben insediata nella persona è
difficile ottenere buoni risultati con la sola attività fisica. Quindi non
diventa neanche una alternativa alla cura farmacologica che quindi non va
messa da parte. Quanto meno però tale attività permetterà di migliorare il
contesto in cui la cura con medicinali andrà ad affrontare il problema ed
i risultati potranno essere molto migliori.</span></div>
<div align="left" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; text-autospace: none;">
<span lang="IT" style="font-family: Arial;">Chi pratica sport con
regolarità nelle interpellanze riferiscono di rilevare di meno i sintomi
di ansia e depressione, e inoltre trovano anche delle condizioni di stress
più basse, come pure una rarefazione dei casi di rabbia. In altre parole
l’attività fisica è come se agisse alla stregua di un farmaco
antidepressivo sul sistema nervoso e quindi permette alle persone che
subiscono tali malattie di riorganizzare la propria vita, enfatizzare i
comportamenti positivi e tornare ad un equilibrio notevole. Inoltre tale
attività contrae le fobie, le paure e tutte quelle esperienze
negativissime correlate all’ansia, come il ritmo cardiaco e la
respirazione meno veloce.</span></div>
<div align="left" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; text-autospace: none;">
<span lang="IT" style="font-family: Arial;">Il punto è quello di rendersi
conto se l’attività, per essere proficua debba essere lunga o breve,
ovvero cercare di capire quanto deve essere la dose quotidiana giusta
distribuita durante la settimana. Quindi è necessario eliminare quella
scusa per cui quando ci si sente giù si evita la palestra. E’ proprio
tutto il contrario. Si va in palestra perché ci si sente giù. Punto. E
tutto questo permette di ridurre gli attacchi di ansia e depressione.</span></div>
<div align="left" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; text-autospace: none;">
<br /></div>
<div align="left" class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; text-autospace: none;">
<span lang="IT" style="font-family: Arial;">Scopri come <a href="http://1594764jnbpcfxc55jpys8pxfu.hop.clickbank.net/">vincere Ansia e Depressione naturalmente </a></span></div>
SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-8812192956051134662013-05-09T07:15:00.002-07:002013-05-09T07:15:27.176-07:00Le Cause dell'Ansia: Biochimiche e Fattori Esterni<span style="font-family: Arial;">Le cause dei disturbi d'ansia possono
essere suddivise in due<br />
gruppi: 1) biochimiche; e 2) fattori di stress esterni.<br />
<br />
Fattori di Stress Esterni<br />
<br />
Una causa comune dei disturbi d'ansia, tra gli adulti, è la<br />
presenza costante di un fattore di stress esterno. Per esempio, se<br />
una persona accumula un grosso debito e non è in grado di<br />
recuperarlo, la persistenza delle pressioni delle lettere dei<br />
creditori, i promemoria della banca, e gli altri avvertimenti, ci<br />
possono mettere su una persona una quantità veramente grande di<br />
pressione psicologica. <span style="color: white;">Ansia cura fattore di stress.<br />
</span><br />
<br />
Anche se la persona originariamente era psicologicamente sana, il<br />
persistere, di una situazione incessante di stress può portarlo in<br />
una situazione in cui l'ansia domina tutta la loro vita. Loro<br />
avranno paura a rispondere al telefono, timore a ricevere la posta,<br />
e in genere delle paure molto banali, anche delle attività<br />
quotidiane.<br />
<br />
Un'altra causa molto comune è la malattia cronica. Dopo mesi o anni<br />
di malattia, una persona può avere sempre più pensieri ansiosi.<br />
Loro si preoccupano per ogni piccola cosa, che potenzialmente può<br />
essere in grado di peggiorare la loro condizione. Ciò può essere<br />
molto distruttivo, poiché li porterà al ritiro dal mondo che li<br />
circonda.<br />
<br />
Cause Biochimiche<br />
<br />
Oltre alle cause puramente esteriori dei disturbi d'ansia, può<br />
anche essere causato da uno squilibrio chimico. In particolare,<br />
WebMD individua le seguenti cause biochimiche:<br />
<br />
1. Uno squilibrio nel livello degli Acidi Gamma-Amniobutyric<br />
(GABA). Quando i livelli di questo neurotrasmettitore sono<br />
insolitamente bassi, il vostro cervello non ha i mezzi per<br />
rallentare il sistema nervoso centrale. Gli stimoli possono essere<br />
martellanti per il cervello, ma con bassi livelli di GABA, non c'è<br />
niente che puoi fare per fermarlo. <span style="color: white;">Ansia cure gli
stimoli.</span><br />
<br />
2. Problemi con l'Amigdala. Se hai mai sentito parlare della<br />
risposta "lotta o fuga", puoi sapere che sei controllato<br />
dall'Amigdala. Questa parte del cervello ha in genere il compito di<br />
trattare con la paura e l'ansia. E se ci sono dei problemi<br />
fisiologici o chimici con esso, allora è possibile che gli effetti<br />
si rovesceranno traducendolo in un disturbo d'ansia.<br />
<br />
Indipendentemente dal fatto che la vostra forma sia biochimica o di<br />
natura esterna, i disturbi d'ansia possono essere debilitanti e<br />
deprimenti. Possono impedire di eseguire un lavoro nel migliore dei<br />
modi; e possono impedirvi di godervi la vostra vita sociale e<br />
familiare.<br />
<br />
E questo avviene perché è così importante scoprire la causa, e<br />
trattarla molto rapidamente.</span><br />
<span style="font-family: Arial;">Scopri come <a href="http://1594764jnbpcfxc55jpys8pxfu.hop.clickbank.net/">Sconfiggere l'Ansia e gli Attacchi di Panico</a></span>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-20377989849080954432010-05-14T02:27:00.000-07:002013-05-10T09:12:54.291-07:00Cure definitive per l'ansiaMi sembra di vedere le vostre facce mentre pensate: finalmente c’è qualcuno che mi dirà se si può guarire definitivamente dall’ansia oppure no.<br />Okay. Le cose stanno così: dipende.<br />
Scusate per il preambolo (che non è il massimo per una persona ansiosa), arriverò subito al punto e poi approfondirò alcune cose.<br />Prima di tutto non esiste un solo tipo di disturbi ansiosi e non esiste una sola causa per l’ansia.<br />
Le risposte dipendono in massima parte dal tipo di cura che si intraprende, e da quanto tempo il disturbo d’ansia fa parte della vita dell’individuo. Inoltre bisogna anche tenere presenti componenti ansiogene facenti parte della personalità e di altri disturbi correlati.<br />
Quindi quello che vi serve è una diagnosi. Dunque questa è la risposta ufficiale. Una risposta più informale potrebbe essere: sì se non fa parte della vostra personalità. Tenete conto che anche in questo caso potrete abbassare il livello della vostra ansia fino a farlo diventare un sottofondo invisibile e, se intraprenderete un percorso curativo o autocurativo, potrete tenerlo sotto controllo praticamente per sempre senza l’uso dei farmaci.<br />
Se invece l’ansia deriva da qualcosa di più specifico come un trauma che potremmo definire lieve e in assenza di altre patologie più gravi, allora diciamo che con un percorso curativo adatto in linea di massima dovreste poter risolvere il problema, anche definitivamente. Fermo restando, naturalmente, le eccezioni alla regola e la vostra motivazione al cambiamento.<br />
<span style="font-family: Arial;">Scopri come <a href="http://1594764jnbpcfxc55jpys8pxfu.hop.clickbank.net/">Sconfiggere l'Ansia e gli Attacchi di Panico</a></span> SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-75393592924490777052010-05-13T01:48:00.000-07:002010-05-13T01:48:00.209-07:00Il disturbo da attacchi di panico<p>Ma è vero che quando ci prende un attacco di panico vuol dire che soffriamo di disturbo di panico? Non è detto che avere un attacco ogni tanto siginfichi che soffriamo del disturbo associato. In parte questo dipende dalla risposta alla domanda se abbiamo o no la preoccupazione più o meno costante che si possa verificare il prossimo attacco. </p> <p>La paura dell’attacco o, come è stata definita, la paura della paura, è una costante quasi indiscindibile dal disturbo di panico. Ma il manuale diagnostico delle cosiddette malattie psichiatriche avverte che, per convenzione, diciamo che una persona soffre di disturbo di panico anche se ha avuto quattro o più attacchi in un anno.</p> <p>Insomma se una persona ha meno di quattro attacchi in un anno e non ha paura che possano tornare, perché dovrebbe farsi curare? Secondo le convenzioni diagnostiche non soffre di disturbo di panico.</p> <p>Un attacco può anche essere considerato un momento di riflessione nella vita. Se ci pensate un attimo e chi lo ha avuto sa che è così, il fatto di avere avuto un attacco che mima perfettamente i segnali di un infarto, per esempio, la paura di morire, eccetera, e poi lo scoprire, dopo gli accertamenti del caso, che si tratta solo di un attacco di panico, induce ad alcune riflessioni profonde della vita, del significato delle cose quotidiane, degli affetti, della direzione in cui stiamo andando e così via.</p> <p>Certamente possiamo dire che si tratta “solo” di un attacco di panico se abbiamo la fortuna che questo non si ripeta troppe volte e conseguentemente non degeneri in un disturbo di panico. Nel caso in cui questo non fosse che il primo di una serie di attacchi, allora gli episodi non devono essere presi alla leggera, ed è molto meglio farsi curare da subito che aspettare che il disturbo cronicizzi e diventi parte (malata) della vita di una persona.</p> <p>Ma se capita come prima volta allora prenderlo alla leggera può essere la strategia migliore.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-11232098390620980962010-05-12T01:48:00.000-07:002010-05-12T01:48:00.793-07:00Autoipnosi per curare l'ansia<p>L’autoipnosi può essere impiegata con successo nella cura dell’ansia? </p> <p>I disturbi d’ansia sono particolarmente adatti per l’ipnosi come terapia, sia per via del fatto che l’ipnosi agendo sul sistema parasimpatico, provoca un rilassamento generale del soggetto in trance, sia per la natura dissociativa dell’ipnosi, capacità questa particolarmente sviluppata in coloro i quali soffrono di disturbi d’ansia.</p> <p>L’ultima affermazione merita una discussione approfondita che sarà fatta altrove. Per quanto riguarda l’ipnosi, c’è da fare i conti con la conoscenza erronea ma diffusa della possibilità di perdere il controllo in stato di trance. </p> <p>La paura intrenseca nei soggetti ansiosi nei confronti di questa credenza, fa sì che apparentemente per il soggetto ansioso sia più difficile sviluppare una trance. </p> <p>In realtà le cose non stanno così e, anzi, il soggetto ansioso che vuole sinceramente rilassarsi troverà lo stato di trance molto più facilmente raggiungibile e ancora più gratificante (per via dell’eserienza di rilassamento che riescono finalmente a provare in uno stato, sì modificato, ma vigile).</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-57184674007343622292010-05-11T00:47:00.000-07:002010-05-11T00:47:00.298-07:00Il GAD - Disturbo d'Ansia Generalizzata<p>Il disturbo d’ansia generalizzata, conosciuto anche come “GAD”, (dall’inglese Generalized Anxiety Disorder), viene comunemente conosciuto come disturbo a se stante dal manuale di riferimento mondiale per i disturbi psichiatrici e psicologici, manuale noto con il nome di <em>manuale diagnostico statistico</em> o, più semplicemente, DSM IV-TR, dall’inglese “Diagnostic Statistical Manual” versione IV, Text Revision.</p> <p>Recentemente, sempre più esperti hanno cominciato ad esprimere dubbi sulla legittimità di tale classificazione. Il GAD, essi dicono, non presenta le caratteristiche di un disturbo a sé stante, per una serie di motivi. Si veda per esempio il grafico nella figura al lato.</p> <p>Ma se non è un disturbo, allora, che cos’è? Un tratto di personalità, sostengono tali studiosi. Se questa ipotesi fosse verificata, alcune importanti conseguenze.</p> <p>Il GAD non sarebbe curabile come malattia. Potrebbe solo essere attenuato e circoscritto.</p> <p>Non avrebbe più senso somministrare farmaci Antidepressivi come viene fatto oggi.</p> <p>Il GAD non dovrebbe più comparire tra i disturbi dell’ansia.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-65497215375652157002010-05-10T00:46:00.000-07:002010-05-10T00:46:00.173-07:00Fobie Semplici<p>Le fobie si possono dividere in semplici (o specifiche), agorafobia e fobia sociali. Questo secondo il manuale (il DSM IV-TR). In realtà, tuttavia, presentano molte differenze, non soltanto riguardo l’oggetto fobico, ma anche secondo modalità e problematiche. </p> <p>Per oggetto fobico, in questo caso voglio comprendere non solo gli oggetti fisici veri e propri, ma anche situazioni, immagini, animali. Nelle fobie può essere presente una forte paura, immotivata nei confronti di qualcosa di conosciuto. </p> <p>Ed è precisamente questo l’aspetto che differenzia la fobia dall’ansia più propriamente detta o, in alcuni casi, dall’attacco di panico. La fobia semplice, più specificamente, è irrazionale, spesso riconosciuta tale anche da chi ne è colpito, ed il suo oggetto fobico, è di per sé spesso innocuo, ma diventa terrificante solo per l’individuo che soffre di questo disturbo. </p> <p>Nella fobia semplice, in genere, viene riscontrata anche una recondita e controversa ricerca dell’oggetto fobico da parte di tale individuo. È una ricerca sottile e inconscia che fa in modo che la persona si trovi alla fine sempre in un modo o in un altro vicino all’oggetto fobico.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-35385187175017370922010-05-09T02:46:00.000-07:002010-05-09T02:46:00.113-07:00L'ansia collettiva<p>L’allarme terrorismo ha scatenato e scatena, in tutto il mondo occidentale reazioni ansiose in una fetta della popolazione relativamente larga. Quali sono le persone che più di altre soffrono di ansia relativamente al pericolo degli attentati?</p> <p>Secondo una riflessione rapida, tutte quelle persone già sofferenti di disturbo di ansia generalizzata sono sfortunatamente ottime candidate per ricoprire il nuovo ruolo di persone ansiose per il terrorismo. L’ansia per il terrorismo può assumere varie forme per varie situazioni. </p> <p>Per esempio nella metro, nella grandi città, soprattutto Roma, oppure dove ci sono grandi raduni di persone come nelle manifestazioni, concerti, eventi sportivi. E soprattutto, naturalmente, negli aerei e negli aeroporti.</p> <p>Le ultime disposizioni in materia di sicurezza, sicuramente dovute, non fanno che aumentare l’ansia nelle persone di cui abbiamo parlato prima. Dal 18 agosto del 2006, il bagaglio a mano che è consentito ha subito notevoli restrizioni per parecchie destinazioni. </p> <p>Mentre questo provvedimento fa rabbia (nei confronti dei terroristi, per lo più) nella maggior parte dei passeggeri abituali e non, a tutta quella fascia di persone già menzionate, il procedimento mette soprattutto ansia. </p> <p>Ansia perché significa che “oggettivamente” viaggiare in aereo è diventato più pericoloso, ansia perché non ci si può portare dietro le cose che attenuano la sensazione fastidiosa (come la bottiglia d’acqua) e ansia perché le persone cominciano ad avere l’impressione di avere sempre meno controllo sul viaggio in sé.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-77168454011939368982010-05-08T00:46:00.000-07:002010-05-08T00:46:00.579-07:00L'Immaginazione Guidata<p>Per combattere l’ansia esistono svariati metodi. </p> <p>A parte quelli più ovvi come le varie psicoterapie, quello di cui voglio parlare oggi è un metodo relativamente nuovo nella sua delineazione attuale, ma sostanzialmente ben conosciuto all’interno di altri trattamenti come alcune psicoterapie (ipnotica ericksoniana, gestalt, cognitivo-comportamentale), il training autogeno, l’ipnosi tradizionale. </p> <p>Essenzialmente un operatore suggerisce al soggetto che ha gli occhi chiusi, di trovarsi in un certo posto, di compiere alcune azioni e descrive il contenuto di tale fantasia con tutti i particolari ritenuti necessari affinché possa esserci un efficace risultato terapeutico. </p> <p>Data la ridotta interattività tra operatore e soggetto terapeutico, l’immaginazione guidata si presta particolarmente bene all’uso per così dire “in differita” della guida dell’operatore e, pertanto, può essere possibile l’uso di nastri pre-registrati con immaginazioni guidate standard.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-81508359201043531622010-05-07T00:45:00.000-07:002010-05-07T00:45:00.087-07:00Scopri se hai la fobia sociale<p>I criteri per determinare che si tratta di fobia sociale sono i seguenti:</p> <p>Paura marcata di una situazione in cui si è posti a contatto con persone non familiari o al possibile giudizio degli altri<br />Di fronte alla situazione sociale temuta il soggetto risponde sempre con ansia (panico, scoppi d’ira, irrigidendosi o sfuggendo dalla situazione)<br />Il soggetto riconosce che la paura è irrazionale<br />Le situazioni temute vengono evitate o sopportate con ansia e disagio intensi<br />Gli effetti negativi riguardo la situazione temuta (l’evitamento, l’ansia anticipatoria, il disagio) limitano il funzionamento del soggetto nella sfera lavorativa, scolastica o sociale.<br />Si è in presenza di un disturbo di fobia sociale se i fenomeni citati non sono ascrivibili ad una condizione medica, all’uso di sostanze o ad altro disturbo psichiatrico già diagnosticato.</p> <p>L’ultimo punto, in particolare, ci dice che se siamo di fronte ad attacchi di panico, ma questi derivano dalla situazione sociale per la quale il soggetto sperimenta disagio, la diagnosi primaria non dovrebbe essere quella di disturbo di panico, ma di fobia sociale.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-35889049142570019862010-05-06T01:44:00.000-07:002010-05-06T01:44:00.373-07:00Rimedi per l'Ansia<p>E’ possibile combattere da soli l’ansia? Se non è troppo grave sì. Altrimenti bisogna rivolgersi ad uno specialista.</p> <p>Alcuni principi guida sono: mangiare poco, non passare molto tempo davanti alla TV, fare un po’ di movimento fisico, leggere un libro.<br />La cosa più importante che bisogna imparare a fare è imparare a vivere il presente. Né il passato né il futuro, ma proprio il presente (Si veda l’articolo “La preoccupazione per il futuro”).</p> <p>Vivendo il presente si evita di essere preoccupati dell’incertezza legata al futuro e alle aspettative, delusioni, timori per fatti che devono ancora accadere.</p> <p>Quello che si dovrebbe cercare di fare, inoltre, è rallentare la velocità e cominciare ad assaporare le sensazioni e le emozioni del momento. Come fanno i bambini, per cui certi pomeriggi sono così lunghi che sembrano non finire più, e riescono sempre ad entusiasmarsi per delle cose che ai nostri occhi appaiono insignificanti. </p> <p>Ecco, credo che se imparassimo a vedere il mondo e le nostre esperienze con lo sguardo dei bambini, forse riusciremmo a vivere il presente molto di più e con questa possibilità anche l’ansia diminuirebbe di parecchio.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-50602170420300564532010-05-05T00:44:00.000-07:002010-05-05T00:44:00.240-07:00Il futuro è ansia, il passato è depressione<p>Se una persona passa troppo tempo pensando al passato, sia bello che brutto, ha molte probabilità di essere depresso. Se una persona passa troppo tempo pensando al futuro, anche questo sia bello che brutto, ha molte probabilità di essere ansioso.</p> <p>Bisogna cercare di vivere nel presente.</p> <p>Questo non significa che bisogna vivere alla giornata come se il futuro non ci fosse o non ci riguardasse. Significa solo che non dobbiamo sospendere la nostra vita finché un determinato obiettivo o desiderio si realizzi.</p> <p>Pensare costantemente ad ora ci permette di pianificare il nostro futuro e di prepararlo con le nostre azioni e il nostro comportamento di ora. </p> <p>è proprio nel momento presente che determiniamo il nostro futuro ed è nel presente che che dobbiamo vivere la nostra preparazione di un obiettivo futuro, coscienti del fatto che stiamo creando qualcosa ora, ma non proiettati nel futuro.</p> <p>E’ un po’ come fare un viaggio (la preparazione di un obiettivo) per arrivare in un posto (il nostro obiettivo). Il viaggio può essere lungo o corto, confortevole o scomodo, breve o lungo. Questo dipende sempre da noi stessi. Non mi riferisco ai fatti “obiettivi” in cui siamo vincolati ma alla nostra percezione di tali fatti.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-17139328096435812932010-05-04T00:43:00.000-07:002010-05-04T00:43:00.820-07:00L'Ansia Cattiva<p>Anche se può sembrare strano, sulle prime, parlare di ansia buona, forse è sufficiente richiamare alla mente che se ad una persona capita di sentire qualcosa di strano, come un odore di bruciato in casa, questo il più delle volte produce un tipo di ansia che definiamo buona in quanto è circostanziale e soprattutto temporanea. Cioè scompare una volta che il pericolo sia rientrato.</p> <p>L’ansia diventa cattiva nel momento in cui:<br />si attiva con qualcosa che non è un reale pericolo<br />persiste oltre il tempo che l’organismo può tollerare senza comportare un deterioramento nel sistema omeostatico.</p> <p>Prendiamo per esempio l’ansia da prestazione. Quando è poca, deriva solo da quel momento specifico ed è temporanea, cioè scompare dopo la prestazione medesima, allora è buona e serve a migliorare il rendimento in fase di preparazione e in fase di performance.</p> <p>Quando è tanta, viene fatta crescere molto tempo prima della performance ed è perciò duratura, allora porta l’organismo ad attivarsi per un tempo troppo prolungato e si ha quella che Seyle definì sindrome generale di adattamento, che porta, se costante, un abbassamento dei livelli di efficacia del sistema immunitario.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-13277134104606832272010-05-03T00:44:00.000-07:002010-05-03T00:44:00.263-07:00La Solitudine e l'Ansia<p>Il grande numero di persone che siamo in grado di raggiungere (vedi articolo “L’ansia nella nostra epoca”) nella nostra epoca fa sì che di fatto ci sentiamo ancora più soli. </p> <p>Paradossalmente, il fatto di venire a contatto con così tante persone, opinioni e stili di vita diversi, provoca una sorta di sovraccarico di scelte che ci rende ancora più difficile capire quale sia la scelta giusta. Il fatto che la nostra epoca sia così ricca di opportunità aumenta il nostro senso di inadeguatezza paragonandoci, per esempio alle persone “normali” che riescono a diventare ricchi o famosi, per esempio. </p> <p>Oppure ci sentiamo inadeguati per i troppi modelli a cui siamo sottoposti quotidianamente dalla televisione, cinema, giornali. Le pubblicità che vengono studiate con cura per rappresentare il sogno segreto o palese delle persone “normali”, a volte non fanno altro che far aumentare quel senso di insoddisfazione insito in ciascuno di noi che viviamo in questa epoca dalle grandi opportunità. </p> <p>Con il risultato che quando usciamo per strada e siamo in mezzo alla folla, al supermercato o nel traffico, qualcosa in noi si ribella e nella nostra solitudine diventiamo ancora più soli, cominciamo a prestare spasmodicamente attenzione al nostro interno, con lo stato d’animo triste di chi cerca disperatamente una via di fuga e a volte corriamo il rischio di avere un attacco di panico.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-5646447202429264482010-05-02T00:42:00.000-07:002010-05-02T00:42:00.220-07:00L'Ansia Oggi<p>Freud riteneva che il disagio dell’epoca in cui viveva, agli inizi del secolo scorso, fosse dovuto essenzialmente all’eccesso di ordine e alla repressione delle pulsioni. </p> <p>Senza voler entrare nel merito di una delle teorie fondanti della psicoanalisi, ovvero della teoria delle pulsioni, semplificando di molto basti dire che una pulsione non è altro che un impulso fondamentale, buono o cattivo, il cui scopo è, da un punto di vista biologico, la sopravvivenza dell’individuo e della specie. </p> <p>Non sempre questo si traduce in un bisogno accettabile dal punto di vista culturale, sociale o desiderabile in generale, per cui ciò che in psicoanalisi viene chiamato “Io” deve costantemente mediare tra l’impulso primordiale (la pulsione) da una parte e la non desiderabilità di tale impulso (che può essere semplificata con un’altra istanza chiamata “Super-Io”). Questa perenne lotta porta l’uomo, nella concezione freudiana, a provare angoscia, tanto più forte quanto più impellenti sono questi bisogni.</p> <p>Oggi la sensazione d’angoscia si ritiene che sia dovuta ad altre cause, prima fra tutte la solitudine. Paradossalmente, il fatto di vivere in un mondo ricco e attento al benessere dei cittadini come quello occidentale, non ci mette al sicuro dall’ansia portata dalla solitudine.</p> <p>Oggi uno dei meccanismi di identificazione principali è ritenuto essere il fatto di essere riconosciuto dagli altri. Il ruolo che ciascuno di noi ricopre nella società, nei vari gruppi di appartenenza, determina ciò che noi stessi pensiamo di noi, in misura maggiore di quanto avveniva in passato, in quanto viviamo nell’epoca della comunicazione. Oggi comunicare non è mai stato tanto facile.</p> <p>E’ addirittura relativamente facile, rispetto ad altri tempi, parlare a milioni di persone ed essere riconosciuto da questi, attraverso la televisione, in cui l’uomo della strada è in grado di crearsi un personaggio ed essere riconosciuto per la strada proprio per quello che fa e che dice in televisione.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-81108517881959189842010-05-01T00:41:00.000-07:002010-05-01T00:41:00.704-07:00EMDR: cura per Traumi psicologici Gravi<p>Da poco, praticamente meno di vent’anni, esiste una terapia rivoluzionaria, il suo nome è EMDR. Sta per Eyes Movement Desensitization and Reprocessing, che vuol dire Desensibilizzazione e Rielaborazione con il Movimento degli Occhi, ma a dispetto del nome non implica necessariamente il movimento degli occhi come momento importante della terapia, ma si può fare anche in altri modi. </p> <p>Solo all’inizio la sua autrice, Francine Shapiro, pensava che il movimento degli occhi fosse l’unico metodo per far sì che il cervello avesse l’energia necessaria per rielaborare l’evento negativo, poi si è scoperto che possono essere usate anche stimolazioni sensoriali tattili o uditive.</p> <p>Nel caso in cui si scelga il movimento oculare, il metodo consiste nel sottoporre il paziente a diversi set di questi movimenti oculari mentre è concentrato sulle emozioni negative. Poi si rifà il tutto facendo concentrare il paziente sulle condizioni desiderabili. Ogni volta si fa autovalutare al paziente sia il grado di disagio che il grado in cui sente come veritiera la condizione desiderabile.</p> <p>Anche se ancora questo approccio risulta controverso, soprattutto tra gli accademici, i risultati clinici sono piuttosto incoraggianti, soprattutto nella cura del disturbo post traumatico da stress. Chi ha subito un trauma, anche grave, come uno stupro, oppure è scampato alla morte, o ha visto morire qualcuno da vicino, in molti casi può risultare affetto da questo disturbo d’ansia. E se molte terapie non danno risultati affatto, in questo campo, l’EMDR sembra essere quella che ha la percentuale di successi più ampi, in parecchi studi comparati.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-11441557581845496672010-04-30T09:28:00.000-07:002010-04-30T11:29:50.100-07:00Le cause delle fobie<p>Storicamente esistono due tipi di spiegazioni riguardo alla genesi del disturbo di fobia specifica. Una spiegazione è di stampo psicoanalitico, l’altra è di stampo comportamentale. </p> <p>Secondo la teoria psicoanalitica la fobia specifica ha la sua genesi nell’infanzia. Quando un bambino prova una pulsione aggressiva nei confronti di persone della sua famiglia, per esempio per una delle figure genitoriali, nei casi in cui tale aggressività risulti inaccettabile, questa viene trasformata e deviata verso un oggetto o un animale, altrimenti innocuo, oppure che ha provocato uno spavento. </p> <p>La pulsione inaccettabile avvenuta in età precoce, può così venire rimossa dalla coscienza, dopodiché rimane a lungo nascosta finché un trauma o un periodo di stress cronico non fa sì che venga di nuovo fuori sotto forma di sintomo, cioè di fobia per quell’animale dell’infanzia oppure ancora una volta trasformata ed indirizzata ad un altro oggetto o animale. </p> <p>Secondo la teoria del comportamento, invece, la fobia è semplicemente qualcosa che si impara. Guardando al comportamento, infatti, la reazione di paura esagerata di fronte all’esposizione dell’oggetto fobico, è qualcosa che esiste perché almeno in un’altra occasione (forse in età evolutiva) abbiamo avuto quella stessa esposizione, seguita forse da uno stimolo terrificante di per sé (stimolo incondizionato) seguito dal nostro comportamento adeguato (la reazione di paura). </p> <p>Il problema, secondo questa teoria, è che impauriti come eravamo dal primo oggetto, di per sé innocuo (stimolo condizionato) non ci siamo mai esposti nuovamente a questo, non potendo mai disapprendere la nostra reazione errata (la forte paura inadeguata). </p> <p>In altre parole, evitando l’oggetto fobico non abbiamo mai potuto vedere quanto fosse innocuo, e per di più corriamo il rischio di lasciare in questo modo che la fobia si generalizzi ad altri oggetti e contesti.</p>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-65141984155682260382008-06-16T14:42:00.002-07:002013-05-10T09:13:02.722-07:00Come curare l'ansia in maniera naturaleL'ansia colpisce a livelli più o meno gravi il 50% della popolazione italiana. Due donne su tre. Per periodi brevissimi o per tempi lunghissimi, manifestandosi con diversi sintomi che possono andare dalla semplice inquietudine sino a malattie vere e proprie come la colite, l'insonnia. Spesso è accompagnata dalla depressione.<br />
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Dall'ansia si guarisce, con l'ansia si può convivere. È dunque un fenomeno che possiamo definire complesso ma che per quello che costa, in termini privati e pubblici è certamente un tema di grande interesse. Avere l'ansia, significa vivere male, amare male, lavorare male, creare male. Grandissimi dibattiti e ricerche sono aperti sull'uso di diverse terapie, sia psicologiche, che farmacologiche o naturali.<br />
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Come tante sono le forma d’ansia, tante possono essere le forme di cura, che si possono anche incrociare tra loro. In fitoterapia e in generale nelle terapie naturale, è data grande importanza, alle erbe officinali, all’alimentazione, agli oli essenziali, per affrontare l’ansia e i fenomeni ad essa legati. E voi ansiosi di questo blog, qual’è la vostra storia: benzodiazepine o camomilla ? Massaggio ayurvedico o terapia psicoanalitica ? Parliamone.<br />
<span style="font-family: Arial;">Scopri come <a href="http://1594764jnbpcfxc55jpys8pxfu.hop.clickbank.net/">Sconfiggere l'Ansia e gli Attacchi di Panico</a></span> SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-53426033303360862882008-06-16T14:42:00.001-07:002008-06-16T14:42:25.660-07:00Depressione, cura con incenso previene l'ansiaL'incenso potrebbe essere importante nella cura dell'ansia e, di conseguenza, nel prevenire possibili stati di depressione. Questa la conclusione di uno studio multicentrico condotto da alcuni ricercatori della Josh Hopkins University di Baltimora e della Hebrew University di Gerusalemme. In base ai dati ottenuti fino ad ora, pubblicati sulla rivista The FASEB Journal (The Federation of American Societies for Experimental Biology - Giugno 2008), una particolare sostanza rilasciata dall'incenso ardente è in grado di allevia l'ansia e la depressione.<br /><br />La sostanza utile per la cura dell'ansia è il franchincenso, un elemento dell'incenso costituito dalla resina della Boswellia, una pianta medicinale molto comune in Etiopia, in Egitto e nello Yemen. Secondo i ricercatori, l'incenso agisce su particolari aree del cervello coinvolte nelle emozioni riuscendo ad alleviare la depressione e gli stati d'ansia.<br /><br />In una fase della sperimentazione, i ricercatori hanno iniettato in alcuni topolini una particolare molecola presente nel franchincenso, l'incensolo acetato. Dopo la somministrazione dell'incensolo acetato si è potuto osservare un fatto interessante, la molecola incrementava la produzione della proteina Trpv3, una proteina presente naturalmente nel cervello dei mammiferi.<br /><br />Arieh Moussaieff, coordinatore dello studio condotto presso la Hebrew University di Gerusalemme, spiega che i risultati ottenuti indicherebbero l'incensole acetato, e i suoi derivati, come potenziale alternativa al trattamento farmacologico tradizionale nella cura della depressione e degli stati d'ansia.<br /><br />Attualmente i ricercatori non sono a conoscenza dell'esatto ruolo della proteina Trpv3, alcuni studiosi ritengono possa essere coinvolta nella capacità di percepire il calore e, secondo l'attuale ricerca, potrebbe essere anche responsabile del controllo dell'ansia e della depressione.<br /><br />Per quanto riguarda l'uso della molecola dell'incensolo acetato nella cura della depressione e dell'ansia bisognerà attendere i risultati di ulteriori ricerche che dimostrino l'efficacia anche sull'uomo. Per il momento possiamo continuare ad usarlo in modo tradizionale (bruciandolo), anche così favorisce il rilassamento e di conseguenza aiuta ad attenuare gli stati d'ansia.<br /><br />Sebbene nella "medicina alternativa" la resina della Boswellia (pianta dell'incenso) si è dimostrata efficace come antinfiammatorio, antireumatico (inibisce la 5 lipoossigenasi che stimola la produzione di leucotrieni), riduce il dolore ed il gonfiore articolare ed aiuta a ristabilire una buona funzionalità articolare, è bene ricordare che, per evitare spiacevoli effetti collaterali, è importante rivolgersi ad un omeopata autorizzato. Particolare cautela bisogna avere anche nel periodo della gravidanza, considerato che l'olio di incenso è emmenagogo (una sostanza che aumenta il flusso mestruale), è preferibile non farne uso soprattutto nei primi 3 mesi di gravidanza.SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-18643840494592934752008-06-16T14:37:00.000-07:002008-06-16T14:42:09.270-07:00Mangiare fa bene ad ansia e depressioneMangiare fa bene<br /><br />ad ansia e depressione<br /><br />Inutile sentirsi in colpa se, per superare momenti di tensione, ci si butta sul cibo. Mangiare è un'arma antistress prevista dalla Natura. Ricercatori dell'University of Texas Southwestern Medical Center di Dallas, Usa hanno dimostrato che i livelli dell'ormone della fame, grelina, si impennano non solo in risposta al bisogno di cibo, ma anche come reazione allo stress indotto da ansia e depressione.<br /><br />Il meccanismo funziona come un «pronto intervento» antistress, ma ha un effetto collaterale: il bisogno di mangiare di più e, di conseguenza, il rischio di ingrassare. Il sistema grelina «coordina le risposte allo stress nel loro complesso», ed è legato «all'umore e ai livelli di energia». In altre parole, mangiare rilassa e fa sentire più forti.<br />PIERCING<br /><br />Presto una direttiva<br /><br />dal Ministero<br /><br /><br /><br />Dopo l'episodio della donna di Merano in gravissime condizioni per essersi fatta appplicare un anellino al sopracciglio, al ministero del Lavoro e Salute si fa strada l'ipotesi di emanare una normativa nazionale sul piercing che fissi principi e criteri per l'esercizio di questa attività. Si ricorda inoltre alle Regioni la circolare ministeriale del 1999 su tatuaggi e piercing che prevede corsi di formazione obbligatori.<br />BAMBINI<br /><br />Pipì a letto<br /><br />Decalogo per i genitori<br />Una percentuale tra il 5 e il 10% dei bambini presenta perdite di urina di giorno o di notte di carattere «funzionale». Emerge dal convegno all'ospedale Bambino Gesù di Roma, che ha riunito oltre 100 esperti mondiali. Rara ma più difficile da curare è l'incontinenza organica, causata da una malformazione congenita delle vie urinarie o del sistema nervoso (estrofia vescicale, anomalie anorettali, spina bifida). Dal convegno è uscito anche un utile decalogo: 1. parlare dell'incontinenza, senza vergogna, con il tuo dottore e i tuoi familiari; 2. sapere che è frequente (di giorno o notte): almeno 2 in una classe scolastica; 3. tenere presente che l'enuresi di notte è uno dei più pesanti fardelli per un bambino; 4. affrontare l'enuresi di notte solo dopo aver risolto eventuali problemi di giorno; 5. indagare la stitichezza; 6. spiegare bene cosa succede nella vescica (contrazioni sono causa di urgenza); 7. essere tolleranti (genitori) e mai punitivi 8. far bere per tutto il giorno, non solo la sera 9. far svuotare vescica e intestino in relax e con postura corretta; 10. incoraggiare il bambino e non farlo sentire solo.<br />CERVELLO<br /><br />Messo a punto sistema<br /><br />per misurare il coma<br /><br />Ricercatori dell'Università di Liegi hanno messo a punto un sistema per misurare il grado di attività cerebrale in persone che hanno subito un forte trauma al cervello. Ciò permetterebbe di costruire un metro che permetta di valutare la possibilità di recupero dei pazienti e anche la loro eventuale uscita dallo stato di coma.SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-67645516724980592042007-03-16T09:26:00.001-07:002007-03-16T09:26:32.320-07:00Perché i bravi ragazzi non piacciono alle donne?<h3 class="post-title"> <a href="http://ansiaedepressione.blogspot.com/2007/02/perch-i-bravi-ragazzi-non-piacciono.html">Perché i bravi ragazzi non piacciono alle donne?</a> </h3> <table align="right"><tbody><tr><td align="left"> <script type="text/javascript"> google_ad_client = "pub-6056059112265656"; google_ad_width = 336; google_ad_height = 280; google_ad_format = "336x280_as"; google_ad_type = "text_image"; google_ad_channel = ""; google_color_border = "FFFFFF"; google_color_bg = "FFFFFF"; google_color_link = "3D81EE"; google_color_text = "000000"; google_color_url = "000000"; </script> <script src="http://pagead2.googlesyndication.com/pagead/show_ads.js" type="text/javascript"> </script><iframe name="google_ads_frame" src="http://pagead2.googlesyndication.com/pagead/ads?client=ca-pub-6056059112265656&dt=1174062258936&lmt=1172513581&format=336x280_as&output=html&url=http%3A%2F%2Fansiaedepressione.blogspot.com%2F2007%2F02%2Fperch-i-bravi-ragazzi-non-piacciono.html&color_bg=FFFFFF&color_text=000000&color_link=3D81EE&color_url=000000&color_border=FFFFFF&ad_type=text_image&ref=http%3A%2F%2Fansiaedepressione.blogspot.com%2F&cc=100&u_h=768&u_w=1024&u_ah=734&u_aw=1024&u_cd=32&u_tz=60&u_his=2&u_java=true&u_nplug=27&u_nmime=108" marginwidth="0" marginheight="0" vspace="0" hspace="0" allowtransparency="true" frameborder="0" height="280" scrolling="no" width="336"></iframe> </td></tr></tbody></table> <div class="post-body"> <table id="paneldx" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="100%"><tbody><tr><td><div><b>Bravi ragazzi: troppo scontati e prevedibili?<br /></b>Appuntamenti rimandati all'ultimo momento senza una spiegazione, ore passate a chiedersi perché lui è sparito all'improvviso, notti in bianco trascorse a piangere, ripensando a quella cosa che lui ha detto o ha fatto che ci ha ferito così tanto ... <p>Alcune persone finiscono per scegliere solo da partner sfuggenti e non disponibili sentimentalmente, mentre respingono con decisione partner affettuosi e disponibili a costruire qualcosa. Queste persone amano solo chi non le ama e desiderano solo chi non li desidera. I partner affidabili e sinceri, i cosiddetti "bravi ragazzi" vengono considerati noiosi e scontati mentre gli uomini inaffidabili e sfuggenti vengono visti come partner eccitanti e affascinanti. I "bravi ragazzi" non interessano perché percepiti come troppo "normali": si sta bene in loro compagnia, ma non ci sono brividi, non c'è passione e non ci sono emozioni forti. Il batticuore e i brividi si provano invece per gli altri, uomini complicati e imprevedibili del cui amore non si è mai certe. Uomini che hanno sicuramente meno qualità ma che hanno il grande merito di farci sentire vive. E allora che fare? Rinunciare alla passione oppure vivere un rapporto passionale ma che ci fa soffrire?</p> <p><b>Perché i partner inaffidabili affascinano di più?<br /></b>In genere, le storie difficili sono accompagnate da un grande coinvolgimento fisico ed emotivo: sono storie di "pancia" dove l'attrazione fisica e il sesso sono intensi e sconvolgenti. Ma tutto questo coinvolgimento ha poco a che fare con la vera intimità,un sentimento che presuppone una profonda fiducia nell'altro, e molto a che fare con il desiderio per quello che non si può avere.</p> <p>La passione, infatti, si nutre di incertezza e di fantasia e nelle relazioni difficili la componente immaginativa gioca un ruolo di primo piano. Sul partner irraggiungibile (perché sposato con un'altra, non disponibile sentimentalmente, ecc) si possono proiettare tutte le nostre fantasie senza confrontarle con i limiti della realtà. Per esempio, all'uomo taciturno e sfuggente posso attribuire chissà quali pensieri profondi e immaginare che abbia chissà quante cose da dire, mentre se lo conoscessi meglio di più, potrei scoprire che non è così interessante come credevo. Proprio perché è una relazione instabile, dove manca una vera quotidianità e una vera condivisione, io posso fantasticare sul che come sarebbe se (se lui lasciasse finalmente la moglie/ si rendesse conto di amarmi/ trovasse un lavoro, ecc). Ma a volte la fantasia è molto più eccitante della realtà:niente routine, niente calzini sporchi da raccogliere, niente discussioni sulle bollette da pagare.<br /><br />Tutta questa attività di fantasia non è possibile con il "ragazzo della porta accanto" o comunque con una persona raggiungibile e disponibile. Proprio perché lo conosciamo bene, ci sembra che non possa riservarci nessuna sorpresa. Non c'è mistero: sappiamo di piacergli, sappiamo quello che pensa e che vuole, come sappiamo di poter contare sempre su di lui. Dal momento che abbiamo un rapporto reale con lui, non possiamo averne un immagine idealizzata: lo vediamo in modo spassionato e realistico, con tutti i suoi difetti e i suoi limiti. Lui ci sembra una persona molto positiva che stimiamo e che rispettiamo, ma certo non all'altezza del principe azzurro dei nostri sogni. Nessuno visto da vicino è così straordinario, ma tutti, conosciuti meglio siamo almeno un po'ordinari.</p> <p><b>La fantasia dell'"io ti salverò/ io ti conquisterò".<br /></b>Le relazioni impossibili sono eccitanti proprio perché si basano sua sfida inconscia: quella di riuscire a conquistare, far innamorare o salvare l'altro. Molte donne si innamorano del potenziale inespresso di un uomo e sognano di farlo sbocciare grazie al loro amore incondizionato. Così nell'uomo affettivamente freddo, vediamo qualcuno che non è stato amato abbastanza ma che ha tantissimo amore da dare e a cui noi possiamo insegnare ad amare. Nel playboy vediamo un uomo che non ha ancora incontrato la persona giusta (noi!) e sogniamo di farlo innamorare, riuscendo dove le altre hanno fallito. Nell'irresponsabile vediamo qualcuno non è mai stato incoraggiato e che grazie al nostro aiuto, può iniziare a credere in se stesso. L'elenco potrebbe continuare a lungo: è questa sfida, questo desiderio di farcela ad ottenere quello che vogliamo che conferisce alle relazioni impossibili quell'elemento di suspence ed eccitazione. Elemento che invece manca nelle relazioni "normali" quelle in cui non c'è bisogno di dimostrare niente perché lui è "nostro" e ci ama. Tutto questo può sembrare ad una donna che ama troppo, qualcosa di troppo facile, troppo tranquillo, troppo scontato e quindi noioso e banale. </p> <p><b>Imprevedibilità ed eccitazione.<br /></b>Le relazioni impossibili sono caratterizzate da una tempesta di emozioni che ci fa sentire un giorno in paradiso e il giorno dopo all'inferno. In genere gli uomini che soffrono di problematiche della sfera affettiva hanno degli atteggiamenti contradditori: alternano dei gesti affettuosi (pochi) a dei comportamenti freddi e insensibili (la maggioranza del tempo). E'proprio questa alternanza di comportamenti a provocare delle forti emozioni: i pochi gesti gentili vengono, per contrasto con il comportamento di abituale disinteresse, apprezzati tantissimo. Come il bianco vicino al nero spicca e sembra ancora più chiaro, i momenti belli della storia, in confronto con i numerosi momenti brutti, sembrano fantastici e vengono vissuti in modo amplificato. </p> <p>Al contrario le costanti attenzioni e la disponibilità di un fidanzato o di un uomo innamorato vengono date per scontate e considerate troppo prevedibili.</p> <p>Una paziente spiegava così la sua motivazione di lasciare il suo fidanzato per un uomo inaffidabile e infedele:" G. (il fidanzato) mi dava sempre il 100%, faceva per me moltissime cose ma io non lo apprezzavo, anzi non ci facevo quasi più caso. Però quando capitava che non riuscisse a darmi il 100% e mi dava, per esempio, l'80% io mi arrabbiavo e mi risentivo perché ormai mi ero abituata alle sue attenzioni. Le consideravo un mio diritto. Invece P. (l'altro) mi dava solo il 10% e non si sarebbe mai sognato di fare per me quello che faceva il mio fidanzato. Ma quando mi dava il 30%, beh, allora era fantastico!".</p> <p>Con il bravo ragazzo non c'è suspence: telefona quando ha detto che avrebbe chiamato, mantiene le sue promesse, dice quello che pensa. Con lui non bisogna arrovellarsi per sapere se è veramente uscito con gli amici o con un'altra donna o tormentarsi per cercare di capire quello che prova per noi. </p> <p>Può sembrare strano, ma sono proprio l'imprevedibilità, la tensione, l'attrazione per quello che non si può avere, che caratterizzano i rapporti difficili, a creare un clima di eccitazione che favorisce il sesso e la passione. Ed è questa una delle ragioni per cui gli amori impossibili sono molto coinvolgenti dal punto di vista sessuale. Se la persona amata è poco disponibile e sfuggente, i momenti con lei vengono vissuti con grande intensità: ogni incontro è un incontro rubato, potrebbe essere l'ultimo. In una relazione "più tranquilla" l'intensità emotiva è sicuramente minore: proprio perché non ci sono abissi di dolore, non ci possono essere neanche delle vette di gioia. La relazione offre un dolce senso di benessere e di appagamento a cui ci si abitua anche fin troppo facilmente e che viene interpretato come "mancanza di emozioni", "noia" o "troppa tranquillità". Ma è davvero così? Le cose più importanti per noi, spesso sono quelle a cui pensiamo di meno: per esempio, alla nostra salute. Nessuno apprezza<b> </b>veramente il fatto di essere sano prima di essere stato malato. E spesso ci accorgiamo del valore di una cosa o di una persona solo quando la perdiamo. </p> <p><b>Quando il cuore ti porta in una direzione sbagliata..<br /></b>In molti casi, le relazioni impossibili cominciano sulla spinta di una potente motivazione istintuale e questo spiega perché siano così coinvolgenti e sconvolgenti. L'altra persona ci attrae perché vediamo in lei la possibilità di sanare le nostre ferite emotive e di prenderci una rivincita sul passato. Nelle relazioni più sane c'è meno proiezione, si vede l'altro per la persona che è e meno per la persona che vorremmo che fosse, e quindi c'è meno passione e meno pathos. Ma non sempre seguire l'"attrazione di pelle" è la cosa migliore perché il nostro inconscio ha un lato oscuro e può portarci a scelte distruttive. Una donna, per esempio, si innamorava solo da uomini con problematiche di alcool o droga. Invitata ad una festa, in una sala piena di gente si sentì fortemente attratta da un uomo per scoprire parlando con lui, che era appena uscito da una comunità per tossicodipendenti! Il suo inconscio, in sala piena di uomini, l'aveva portata a flirtare con l'unico tossicodipendente presente alla festa! Nelle scelte amorose l'attrazione gioca un ruolo fondamentale, ma deve essere bilanciata con la razionalità. L'amore e la passione sono due sentimenti che all'inizio possono assomigliarsi, ma mentre l'amore presuppone anche stima, rispetto, fiducia nell'altro, la passione può essere una cieca attrazione per una persona che non stimiamo e di cui non ci fidiamo. </p> <p><strong>Dottoressa Anna Zanon</strong></p></div> </td></tr></tbody></table> <table align="right"><tbody><tr><td align="left"> <br /></td></tr></tbody></table> </div> <div class="post-footer"> <p class="post-footer-line post-footer-line-1"> <span class="post-author"> Pubblicato da S </span> <span class="post-timestamp"> alle <a class="timestamp-link" href="http://ansiaedepressione.blogspot.com/2007/02/perch-i-bravi-ragazzi-non-piacciono.html" title="permanent link">17.03</a> </span> <span class="post-comment-link"> </span> <span class="post-backlinks post-comment-link"> </span> <span class="post-icons"> <span class="item-control blog-admin pid-1806082798"> <a href="post-edit.g?blogID=1902972755936861833&postID=1519701509307519944" title="Modifica post"> <span class="quick-edit-icon"> </span> </a> </span> </span> </p> <p class="post-footer-line post-footer-line-2"> <span class="post-labels"> </span> </p> </div> <div class="comments" id="comments"> <a name="comments"></a></div><div id="sidebar-wrapper"><div class="sidebar section" id="sidebar"><div class="widget BlogArchive" id="BlogArchive1"><div class="widget-content"><span class="widget-item-control"><span class="item-control blog-admin"><a class="quickedit" href="rearrange?blogID=1902972755936861833&widgetType=BlogArchive&widgetId=BlogArchive1&action=editWidget" onclick="'return" target="configBlogArchive1" title="Modifica"><span class="quick-edit-icon"><br /></span> </a> </span> </span> </div> </div></div> </div> <div class="clear"> </div>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-2070072846247679662007-03-16T09:25:00.001-07:002007-03-16T09:25:58.305-07:00COME AFFRONTARE L'ANSIA DA PRESTAZIONE SESSUALE<h3 class="post-title"> <a href="http://ansiaedepressione.blogspot.com/2007/02/come-affrontare-lansia-da-prestazione.html">COME AFFRONTARE L'ANSIA DA PRESTAZIONE SESSUALE</a> </h3> <table align="right"><tbody><tr><td align="left"> <script type="text/javascript"> google_ad_client = "pub-6056059112265656"; google_ad_width = 336; google_ad_height = 280; google_ad_format = "336x280_as"; google_ad_type = "text_image"; google_ad_channel = ""; google_color_border = "FFFFFF"; google_color_bg = "FFFFFF"; google_color_link = "3D81EE"; google_color_text = "000000"; google_color_url = "000000"; </script> <script src="http://pagead2.googlesyndication.com/pagead/show_ads.js" type="text/javascript"> </script><iframe name="google_ads_frame" src="http://pagead2.googlesyndication.com/pagead/ads?client=ca-pub-6056059112265656&dt=1174062260452&lmt=1172513581&format=336x280_as&output=html&url=http%3A%2F%2Fansiaedepressione.blogspot.com%2F2007%2F02%2Fcome-affrontare-lansia-da-prestazione.html&color_bg=FFFFFF&color_text=000000&color_link=3D81EE&color_url=000000&color_border=FFFFFF&ad_type=text_image&ref=http%3A%2F%2Fansiaedepressione.blogspot.com%2F&cc=100&u_h=768&u_w=1024&u_ah=734&u_aw=1024&u_cd=32&u_tz=60&u_his=2&u_java=true&u_nplug=27&u_nmime=108" marginwidth="0" marginheight="0" vspace="0" hspace="0" allowtransparency="true" frameborder="0" height="280" scrolling="no" width="336"></iframe> </td></tr></tbody></table> <div class="post-body"> <table style="border: 0px none ; background-color: rgb(64, 152, 211); width: 420px;" cellpadding="0" cellspacing="0"><tbody><tr><td style="padding-left: 4px; font-size: 12px; text-align: justify; padding-right: 4px;" colspan="2"><span class="testo_commento">La vita sessuale di un individuo contribuisce a mantenere il suo equilibrio psico-fisico. Per tale motivo, quando non viene vissuta con tranquillità, sorgono problemi sia psicologici che fisici.<br /></span><br /></td></tr> <tr><td style="padding-left: 4px; font-size: 12px;" colspan="2"><span class="testo_autore"> Dott.ssa Maria Rosa Greco<br />Psicologo clinico e Psicoterapeuta della Gestalt</span><br /><br /></td></tr> <tr> <td colspan="2" style="padding: 0px;"> <div class="articolo" align="center"> <table style="width: 100%;"> <tbody><tr> <td style="padding: 4px; text-align: justify; font-size: 12px;" class="testo"> La vita sessuale di un individuo contribuisce a mantenere il suo equilibrio psico-fisico.<br />Per tale motivo, quando non viene vissuta con tranquillità, sorgono problemi sia psicologici che fisici.<br />Voglio citare <b>Alexander Lowen</b>, padre della Bioenergetica, per descrivere un tipo di atteggiamento che egli definisce <b>“sofisticazione sessuale”</b>. Sono analisi che risalgono a qualche anno fa, ma le trovo ancora molto attuali, infatti, nelle modalità di approccio alla sessualità adottate da molte persone, in questi anni di esperienza, ho trovato e continuo a trovare frequentemente elementi che si inseriscono con facilità nel tipo di comportamento sopra definito appunto come “sofisticazione sessuale”.<br /><br />Come si differenzia dalle altre il <b>”sofisticato sessuale”</b>? La persona sessualmente sofisticata, in genere, conosce le varie tecniche sessuali, si vanta di non avere inibizioni riguardo la propria vita erotica, è un appassionato di letteratura sexy ed è sessualmente emancipato, almeno a parole. Questi atteggiamenti, infatti, capita spesso che non siano associati ad una equilibrata attività sessuale, la quale, invece, si contraddistingue in questi individui perché segnata da <b>ansia di insuccesso nelle “prestazioni”</b>.<br /><br />In realtà, considerare come una prestazione l’espressione della propria vita sessuale implica il trovarsi ad affrontare una vera e propria prova, con tutto l’insieme di sfaccettature che seguono il concetto di “prova”, come, ad esempio, la paura di non riuscire e di non saper soddisfare l’altro o l’altra.<br /><br />Tutto ciò, ovviamente, provoca l’incapacità del sapere vivere con naturalezza il piacere sessuale, senza per forza finalizzarlo e associarlo a sentimenti interiori.<br /><br />Se fino a non molto tempo fa l’ansia da prestazione era espressione soprattutto del mondo maschile, perlopiù ansia legata alla paura di non avere erezioni o di avere eiaculazioni precoci, ai giorni nostri la medesima ansia è sempre più condivisa anche dal mondo femminile, stato emotivo legato alla difficoltà di raggiungere l’orgasmo (prima considerata assolutamente normale) o alla paura di non essere in grado di soddisfare i desideri del partner.<br /> </td></tr></tbody></table></div></td></tr></tbody></table> <table align="right"><tbody><tr><td align="left"> <br /></td></tr></tbody></table> </div><div id="sidebar-wrapper"><div class="sidebar section" id="sidebar"><div class="widget BlogArchive" id="BlogArchive1"><div class="widget-content"><span class="widget-item-control"><span class="item-control blog-admin"><a class="quickedit" href="rearrange?blogID=1902972755936861833&widgetType=BlogArchive&widgetId=BlogArchive1&action=editWidget" onclick="'return" target="configBlogArchive1" title="Modifica"><span class="quick-edit-icon"><br /></span> </a></span></span></div> </div></div> </div> <div class="clear"> </div>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1902972755936861833.post-15041249922322475392007-03-16T09:20:00.000-07:002007-03-16T09:25:04.503-07:00Come affrontare l’ansia e la paura<h3 class="post-title"> <a href="http://ansiaedepressione.blogspot.com/2007/02/come-affrontare-lansia-e-la-paura.html">Come affrontare l’ansia e la paura</a> </h3> <table align="right"><tbody><tr><td align="left"> <script type="text/javascript"> google_ad_client = "pub-6056059112265656"; google_ad_width = 336; google_ad_height = 280; google_ad_format = "336x280_as"; google_ad_type = "text_image"; google_ad_channel = ""; google_color_border = "FFFFFF"; google_color_bg = "FFFFFF"; google_color_link = "3D81EE"; google_color_text = "000000"; google_color_url = "000000"; </script> <script src="http://pagead2.googlesyndication.com/pagead/show_ads.js" type="text/javascript"> </script><iframe name="google_ads_frame" src="http://pagead2.googlesyndication.com/pagead/ads?client=ca-pub-6056059112265656&dt=1174062261764&lmt=1172513581&format=336x280_as&output=html&url=http%3A%2F%2Fansiaedepressione.blogspot.com%2F2007%2F02%2Fcome-affrontare-lansia-e-la-paura.html&color_bg=FFFFFF&color_text=000000&color_link=3D81EE&color_url=000000&color_border=FFFFFF&ad_type=text_image&ref=http%3A%2F%2Fansiaedepressione.blogspot.com%2F&cc=100&u_h=768&u_w=1024&u_ah=734&u_aw=1024&u_cd=32&u_tz=60&u_his=2&u_java=true&u_nplug=27&u_nmime=108" marginwidth="0" marginheight="0" vspace="0" hspace="0" allowtransparency="true" frameborder="0" height="280" scrolling="no" width="336"></iframe> </td></tr></tbody></table> <div class="post-body"> <p><span style="font-family: verdana; font-size: 85%;"><i>Rassicurare anche con il contatto fisico</i><br /><img src="http://www.alzheimer.it/spacer.gif" height="15" width="1" />Se ci sembra che il malato sia in una condizione di ansia o di paura, possiamo rassicurarlo spiegandogli che capiamo quello che prova, ma che non c'è nulla di cui preoccuparsi. Se sembra che il malato non capisca quello che stiamo dicendo, possiamo forse stringergli una mano, oppure mettergli un braccio attorno alle spalle. Nel caso di allucinazioni che lo spaventano, è meglio non far finta di vederle, ma nemmeno cercare di convincerlo che non esistono.<br /><img src="http://www.alzheimer.it/spacer.gif" height="20" width="1" /><span style="font-family: verdana; font-size: 85%;"><i>Rispondere ai sentimenti che esprime</i><br /><img src="http://www.alzheimer.it/spacer.gif" height="15" width="1" />I malati di demenza possono avere difficoltà ad esprimersi: quello che dicono può non essere la vera causa dell'ansia o della paura. Per esempio, se il malato è spaventato e continua a chiedere: «Quanto tempo?», possiamo intenderlo come "Quanto tempo manca al pranzo?". Invece potrebbe significare "Quanto tempo rimani fuori?" oppure "Quanto tempo riuscirai ancora ad aver cura di me?". Meglio conosciamo il malato, tanto più facile sarà capire che cosa cerca veramente di dire. Possiamo comunque sempre rispondere all'emozione che esprime, dandogli sicurezza e dimostrandogli quanto è importante per noi.<br /><img src="http://www.alzheimer.it/spacer.gif" height="20" width="1" /><span style="font-family: verdana; font-size: 85%;"><i>Se possibile, distrarre il malato</i><br /><img src="http://www.alzheimer.it/spacer.gif" height="15" width="1" />È esperienza comune che se si riesce a distrarre il malato, egli dimentica la paura o l'ansia. È invece spesso difficile conoscerne la ragione, ma se crediamo di sapere quale sia la causa alla base della sua inquietudine, possiamo per prima cosa cercare di rimuoverla (ad esempio togliendo un soprammobile, un poster o uno specchio, riducendo il numero delle persone presenti nella camera, migliorando l'illuminazione per eliminare le ombre, ecc.). In alternativa, può essere utile allontanare il malato dalla possibile situazione di paura.<br /><img src="http://www.alzheimer.it/spacer.gif" height="20" width="1" /><span style="font-family: verdana; font-size: 85%;"><i></i></span></span></span></span></p></div><div id="sidebar-wrapper"><div class="sidebar section" id="sidebar"><div class="widget BlogArchive" id="BlogArchive1"><div class="widget-content"><span class="widget-item-control"><span class="item-control blog-admin"><a class="quickedit" href="rearrange?blogID=1902972755936861833&widgetType=BlogArchive&widgetId=BlogArchive1&action=editWidget" onclick="'return" target="configBlogArchive1" title="Modifica"><span class="quick-edit-icon"><br /></span> </a> </span> </span> </div> </div></div> </div> <div class="clear"> </div>SBhttp://www.blogger.com/profile/15465607412932793181noreply@blogger.com0